Chiang Rai è una cittadina affascinante nell'estremo Nord-ovest della Thailandia. E' apprezzata per l'atmosfera tranquilla, la natura che la circonda, la vicinanza a Myanmar e Laos, e perché custodisce due dei templi più belli e famosi della Thailandia, il Tempio Blu e il Tempio Bianco. Molti viaggiatori, (la maggior parte a quanto mi risulta), scelgono di visitare i due templi con un'escursione in giornata da Chiang Mai, ma il mio suggerimento è invece quello di dormire a Chiang Rai una o due notti per esplorare la cittadina e prendere le cose con calma. Per un soggiorno di tre giorni, ecco i miei consigli su cosa vedere e cosa fare a Chiang Rai: Giorno 1: Mettetevi comodi nell'hotel prescelto (io ho dormito a La Luna Resort che si trova in uno splendido giardino tropicale, a soli 10 minuti a piedi della Torre dell'Orologio che è nel pieno centro della città, pagando circa 32 euro per una camera Deluxe con colazione, questo in Ottobre, quindi bassa stagione), quindi dirigetevi al Tempio Bianco (il cui vero nome è Wat Rong Khun). Il tempio è una stupefacente struttura di un bianco abbagliante, ricca di dettagli intricati e splendide sculture e pitture. L'artista e architetto che ha immaginato e realizzato il Wat Rong Khun si chiama Chalermchai Kositpipat. Il tempio è stato inaugurato nel 1997 ma non è un'opera finita: i lavori sono ancora in corso nel 2023. Kositpipat ha finanziato il progetto con il proprio denaro, è infatti un famoso artista in Thailandia e all'estero, ma oggi il biglietto d'entrata che i visitatori pagano per visitare il tempio è sufficiente per sovvenzionare la costruzione di nuovi edifici e il mantenimento di quelli esistenti, ed è molto probabile che il Wat Rong Khun continuerà ad espandersi. La struttura principale è completamente bianca, ricoperta di frammenti di vetro specchiato incastonati nel cemento. Kositpipat ha concepito il tempio come un'offerta a Buddha e spera che il progetto gli regalerà l'immortalità. Il Wat Rong Khun è anche un omaggio al defunto e amatissimo re, Rama IX, che è morto nell'ottobre del 2016. In uno degli edifici del complesso c'è una mostra di foto e dipinti che raccontano la vita del Re Rama IX. Per entrare nella struttura principale del Tempio Bianco si attraversa un ponte sospeso su un piccolo lago. Davanti al ponte, centinaia di mani si protendono dal lago verso i visitatoti, a simboleggiare il desiderio fuori controllo, l'avidità e la brama di possesso degli uomini. Il ponte, che è costruito in modo che i visitatori debbano attraversarlo in fila indiana, ci comunica che la strada verso la felicità è costellata di tentazioni, avidità e desideri, ed è una strada solitaria. Superato il ponte, arriverete alla "porta del paradiso", protetta da due statue imponenti e spaventose che rappresentano la Morte e Rahu, che decide del destino dei morti. All'interno del Tempio Bianco vi troverete a fissare stupiti una serie di facce demoniache che emergono tra le fiamme arancioni, e una serie di idoli dell' Occidente tra cui Michael Jackson, Neo di The Matrix, Freddy Kruger, Superman ma anche Goku, Hello Kitty, il Pirata Jack Sparrow, Yoda e Harry Potter. Altre scene ritraggono immagini di attacchi terroristici come quello alle Torri Gemelle, o guerre nucleari e pompe petrolifere in azione. Il messaggio è chiaro: rappresentano l'impatto negativo che gli uomini, deboli e crudeli, hanno sulla Terra. Tutto questo orrore è però custodito all'interno di una struttura angelica, di un bianco abbacinante, che simboleggia la purezza del Buddha. Prima di lasciare il Wat Rong Khun, andate alla toilette. I bagni sono infatti uno degli elementi più sorprendenti del complesso: l'edificio è tutto color oro e riccamente decorato, a simboleggiare il corpo e i desideri terreni degli uomini, in contrasto con il bianco "ubosot" (la sala principale del tempio) che rappresenta la purezza della mente.
Dopo aver visitato l'opera del maestro Kositpipat, andate a vedere l'opera del suo allievo, l'artista e architetto Putha Kabkaew, ideatore del Wat Rong Suea, conosciuto come il Tempio Blu. Wat Rong Suea si può tradurre dal Thailandese come "Tempio della Tigre Danzante": pare sia stato chiamato così in memoria di una tigre che in passato si aggirava nella zona. Se il Tempio Bianco è una nuvola aguzza color latte, quest'altro tempio buddhista spicca per l'incredibile color blu cobalto con strisce d'oro e dipinti psichedelici. Al contrario del Tempio Bianco, il complesso del Tempio Blu non ospita monaci residenti. L'edificio principale, il viharn, è protetto da due grandi statue di serpenti Naga che sono di guardia all'entrata. L'architettura è in stile Lanna (lo stile tradizionale del Nord della Thailandia) con intricate decorazioni floreali. Se l'esterno vi lascerà a bocca aperta, l'interno non sarà da meno. I dipinti che ricoprono quasi tutte le pareti ritraggono scene della vita del Buddha, ma saranno probabilmente le decorazioni sul soffitto a catturare la vostra attenzione: sono un caleidoscopio di blu zaffiro e viola, con fiammate d'oro e arancio,
Se dopo aver visto il Tempio Blu non siete troppo stanchi, proseguite con la visita del Baan Dam, La Casa Nera. Se invece siete stanchi, rimandate questa visita al terzo giorno e rientrate in città per andare a cenare al Mercato Notturno (Night Market), con le sue bancarelle di cibo di strada e prodotti locali. Una prelibatezza che non dovreste perdere è l'Hunglay, un curry di maiale, aglio e zenzero tipico del Nord della Thailandia. La Casa Nera è un complesso di 40 edifici in stile Lanna e del Laos, per la maggior parte costruiti in legno di teak scuro, situati in un enorme, splendido giardino tropicale. All'interno degli edifici, che meritano una visita anche solo per la loro architettura, sono custoditi dipinti (spesso rappresentanti creature mitologiche, bestie e demoni), manufatti, sculture e oggetti preziosi in oro e argento, ma anche ossa e pelli di animali tra cui serpenti, bufali e coccodrilli e altre curiosità come portamonete a forma di falli e pipe da oppio. Il filo conduttore del Baan Dam sembra essere “l'oscurità nel cuore degli uomini". Il tema della vecchiaia, della morte e del ciclo Buddhista delle rinascite è un altro punto chiave nell'arte di Thawan Duchanee, l'artista Thailandese che ha concepito e realizzato la Casa Nera nel 1975, e vissuto in alcuni degli edifici fino alla morte, avvenuta qualche anno fa.
Giorno 2: Il Triangolo d'Oro A nord-est di Chiang Rai, vicino alla cittadina di Chiang Saen, si trova il famoso (e discusso) Triangolo d'Oro, un tempo centro principale della produzione e commercio di oppio nel Sud Est Asiatico. Non è più così, e adesso la zona è conosciuta e visitata soprattutto per i suoi villaggi pittoreschi nella giungla, templi e rovine antiche e per la presenza delle Tribù delle Colline, minoranze etniche che affascinano i visitatori con i loro costumi colorati e un artigianato di qualità. Arrivati nell'area del Triangolo d'oro potrete ammirare l'incantevole paesaggio del Mekong e delle colline punteggiate da villaggi e templi, ma anche il punto di incontro geografico e politico tra tre paesi: qui la Thailandia incontra il Laos e il Myanmar. Vedrete anche un grande Buddha dorato, un tempio antico in cima a una collinetta e il Museo dell'Oppio. Quest'ultimo è un grande museo dedicato alla storia della coltivazione e del commercio di oppio nel Triangolo d'Oro. Vedrete oggetti come pipe per fumare e pentolini per scaldare la pasta di papavero, fotografie e filmati che spiegano tutte le fasi della produzione a partire dal latte di papavero, ma anche rappresentazioni molto realistiche dei danni causati dal consumo di oppio. Un'altra sezione del museo è dedicata alla Guerra dell'Oppio condotta dagli Inglesi, e una terza sezione racconta le tribù delle colline che alla produzione di oppio si sono dedicate per decenni. Infine apprenderete della Fondazione Reale del Re Bhumibol Adulyadej, che ha contribuito con finanziamenti e progetti di agricoltura ad eradicare la coltura dell'oppio nella regione. Il Progetto Reale è nato per migliorare le condizioni di vita dei contadini e allevatori locali e per riabilitare le foreste della regione. Se oggi le colline attorno a Chiang Rai producono con successo caffè, riso e tante varietà di frutta e verdura, si deve in gran parte al lavoro della Fondazione Reale. Lance a motore percorrono il Mekong tra Thailandia e Laos ed è possibile imbarcarsi per escursioni di mezz'ora oppure per vere e proprie crociere che, con soste per dormire e visite culturali lungo il percorso, raggiungono in due o tre giorni Luang Prabang, in Laos. Prima di rientrare a Chiang Rai, un tipico tour di una giornata al Triangolo d'Oro include anche una visita alle piantagioni di tè per cui la regione è famosa, una veloce sosta a Mae Sai, cittadina di frontiera al confine con il Myanmar, e una più interessante sosta a Chang Saen, una Ayutthaya in scala molto ridotta. La cittadina è ricca infatti di templi antichi, tra cui il ben conservato Wat Phra That Chedi Luang, rovine di palazzi e monumenti del Regno di Lanna, e di una cinta di mura che è la meglio conservata di tutto il Nord della Thailandia. Questo perché dal 1300 fino al 1804, quando fu distrutta, Chang Saen era una delle città strategiche del Regno Lanna oltre che un importante centro Buddhista. Per brevi periodi fu parte del Myanmar. In effetti, quando tornerò nella provincia di Chiang Rai, vorrei che fosse Chang Saen la base delle mie esplorazioni, perché una tappa in un tour in giornata da Chiang Rai non è sicuramente abbastanza per scoprirla. Rientrerete in città stanchi, ma se allo scoccare delle sette, delle otto o delle nove di sera siete in centro, non perdetevi lo spettacolo kitsch della Torre dell'Orologio che prende vita con uno spettacolo di luci e musica. Costruita dall'architetto del Tempio Bianco, funge da orologio, rotonda e attrazione turistica della città. Giorno 3: Singha Park, Mae Fah Luang Art and Culture Park ed eventualmente Casa Nera
Se la vostra partenza da Chiang Rai non è mattiniera, l'ultimo giorno avete la scelta tra visitare il Singha Park o il Mae Fah Luang Art and Culture Park, e approfittarne per vedere Baan Dam (la Casa Nera) se non ci siete riusciti il primo giorno. Singha Park è un complesso a metà tra giardino tropicale, zoo e fattoria. La parte meno interessante e che potete saltare, a mio giudizio, è lo zoo che include giraffe e zebre in cattività. Il resto del parco invece merita: ci sono enormi risaie, piantagioni di tè, frutteti, campi di lavanda, bellissimi fiori tropicali e un lago.
In alternativa al Singha Park, potreste decidere di visitare il Mae Fah Luang Art and Culture Park che si trova a circa 5 km a ovest di Chiang Rai. E' un'area che ospita stagni e laghi, edifici tradizionali in stile Lanna e un mix di oggetti religiosi e arte contemporanea. E' interessante se siete interessati alla storia e alla cultura di Chiang Rai, ma personalmente , dovendo scegliere tra i due, darei la priorità al Singha Park. Il Mae Fah Luang Art and Culture Park:
Come potete notare, Chiang Rai ospita diverse attrazioni tra cui potrete scegliere, se deciderete di dormire in città invece che visitarla con un tour di una giornata da Chiang Mai. Probabilmente alla fine dei tre giorni deciderete di voler tornare nella regione, ed esplorarla ancora. Se questo articolo vi sembra interessante, siete liberi di condividere il link e lasciare un commento. Alla prossima!
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MayaPosto accanto al finestrino, sempre. Italiana, abito a Krabi, in Thailandia. Amo i gatti e il caffè, leggere, volare e immergermi nel blu. Archives
August 2023
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