Sawadeeka da Chiang Mai!
Dopo un anno ferma a Krabi, mi sono presa una settimana di vacanza per viaggiare da sola, una cosa che amo fare di tanto in tanto perché mi aiuta a ricaricarmi e rilassarmi allo stesso tempo. Non pensate anche voi che sia fantastico non dover fare piani in anticipo o scendere a compromessi per la cena o su dove andare dopo? Non fraintendetemi, amo viaggiare con la famiglia e gli amici, ma qualche volta amo ancora di più viaggiare da sola. Approfittando di una bassa stagione molto tranquilla, ho deciso di volare a Nord, fermarmi tre notti a Chiang Mai e il resto della settimana a Chiang Rai: ho visitato la prima per un weekend diversi anni fa, ma non ho mai visto la seconda, e non vedo l'ora di essere là. Tuttavia, questo articolo riguarda solo Chiang Mai, poiché c'è tantissimo da dire sulla città, mentre Chiang Rai merita un post a parte. Tavola dei contenuti:
Chiang Mai, il paradiso dei nomadi digitali che assomiglia a un grande villaggio Chiang Mai, o Chiangmai, è la città più grande del Nord della Thailandia e capitale della omonima provincia. Si trova 700 km a nord di Bangkok in una regione montuosa. Il nome Chiang Mai significa “Città Nuova” in Thai, anche se la città era la capitale del Regno di Lanna prima che questo si fondesse con altri reami e desse vita al Siam, la moderna Thailandia, quindi la sua storia è molto più lunga di quello che il nome suggerisce. Chiang Mai è attraversata dal fiume Ping e grazie alla sua posizione è diventata il principale centro religioso, culturale ed economico del nord della Thailandia, e uno snodo strategico per i viaggi da e per le nazioni vicine come Myanmar, Cina e Laos. Chiang Mai è anche una delle città preferite dai nomadi digitali; questo si riflette nel gran numero di spazi co-working, caffè, club, negozi di cibo organico e ristoranti vegani e vegetariani che si trovano in ogni parte della città ma soprattuto nella Città Vecchia e nel quartiere di Nimmanhaemin. E’ anche un famoso e apprezzato centro turistico, grazie al grande numero di attrazioni che possono soddisfare i gusti più disparati: parchi nazionali spettacolari come il Doi Inthanon, fiumi e giungla, opportunità di trekking e santuari degli elefanti. Per non parlare delle migliaia di templi e rovine storiche disseminati per tutta la provincia e la presenza delle Tribù delle Colline, gruppi di discendenza Tibetana e Mongola come i Karen, i Hmong e i Miao che possiedono un vestiario meraviglioso, interessanti credenze religiose e uno stile di vita intrigante. Possiamo tutti imparare dalla saggezza delle tribù delle colline, e in effetti visitare un villaggio dei Karen Bianchi è stato per me uno degli highlight del viaggio. Tuttavia, nonostante offra un gran numero di siti turistici e attività, Chiang Mai ha l’aspetto di un grande paese: è (per la maggior parte) molto pulita, è ordinata, tranquilla e tradizionale, e i condomini e le torri di cemento non hanno (ancora) stravolto il suo aspetto. La Città Vecchia, in particolare la zona recintata dalle mura del 18esimo secolo, è situata sulla riva occidentale del fiume Ping; ospita le rovine di templi del 13 esimo e 14 esimo secolo, mentre la riva orientale è più moderna e ariosa. Due ponti attraversano l’ampio fiume Ping.
Volare a Chiang Mai
Dopo Bangkok, Chiang Mai è la città meglio collegata in Thailandia. Ci sono voli giornalieri per la maggior parte delle città Thailandesi (tra cui Bangkok, Hat Yai, Hua Hin, Samui, Khon Kaen, Krabi, Pattaya, Phuket, Nan, Pai, Phitsanoluk) e diverse compagnie aeree low cost come Air Asia, Nok Air, Kan, Nok Air, Tiger Air volano da e per Chiang Mai, oltre alle compagnie principali come Thai, Singapore Airlines e Korean Air . I voli per Bangkok partono quasi ogni ora, mentre voli internazionali connettono la città con le nazioni vicine come il Myanmar, Laos e Vietnam, ma anche con Cina, Sud Korea, India, Taiwan e Qatar. L’unico volo diretto tra Krabi e Chiang Mai è operato da Air Asia e mi è costato circa 2000 THB, prenotandolo una settimana prima della partenza. Da Chiang Mai mi sposterò in autobus a Chiang Rai, dove trascorrerò 4 giorni. Al ritorno, volerò da Chiang Rai a Bangkok; quindi, dopo uno scalo di circa 3 ore all'aeroporto di Don Muang, da Bangkok a Krabi con Thai Lion Air. In totale per i tre voli ho speso 4500 THB, ma la tariffa può raddoppiare nell’alta stagione (tra Novembre e Marzo) e durante le vacanze governative.
Dove dormire a Chiang Mai
La mia scelta è caduta su un originale boutique hotel nel cuore della Città Vecchia. Si chiama Elliebum e lo adoro! Il personale non è solo amichevole e professionale ma anche desideroso di condividere consigli e informazioni sulla città e le attività da provare. Il piccolo giardinetto all’entrata dell’hotel è delizioso, e se si ha voglia di compagnia ci si può sedere a fare due chiacchiere con la frizzante ed estroversa Gede davanti a un buon bicchiere di vino, al tramonto. Le camere tendono a essere piccole ma sono pulitissime e dotate di tutto quel che serve, dall’accappatoio al phon e cassetta di sicurezza, oltre al bollitore e alle ciabatte. La mia camera Deluxe si trova al secondo piano e non c’è l’ascensore, ma lo staff si offrirà di portarvi la valigia ai piani superiori se serve. La colazione è FANTASTICA. Si può scegliere tra una decina di opzioni che verranno preparate al momento e servite all’ora che preferite. Fino ad ora ho provato il Jok (un porridge di riso servito con polpette di maiale, zenzero, pepe e uova) e un piatto libanese (di cui ho scordato il nome) con uova fritte in un letto di pomodori e spezie. L’hotel può essere prenotato attraverso Booking.com, che è sempre la mia prima scelta quando viaggio, o anche direttamente attraverso la loro pagina Facebook. Se pensate di prenotare escursioni e attività a Chiang Mai e dintorni attraverso GetYourGuide o Trip Guru, l’ Elliebum boutique hotel è conosciuto dalle loro guide e autisti, e l’indirizzo salta fuori in automatico tra le scelte per il pick up. Molto comodo. Come me, molti viaggiatori decidono di dormire nella Città Vecchia, che è la parte più affascinante della città, ricca di templi, monumenti, ristoranti e negozi. E’ racchiusa dalle mura antiche e molto facile da esplorare a piedi o in moto. Appena fuori dal centro, ai 4 angoli, si trovano grandi centri commerciali come Central o Maya, molto utili se volete comprare equipaggiamento da trekking o fare la spesa, inclusi generi di importazione come Olio d'Oliva e vini. Tutto attorno al centro, in campagna e sulle colline, si trovano resort più o meno di lusso e boutique hotel che sono il sogno degli Influencer di Instagram. Potrete svegliarvi avvolti nella nebbia che abbraccia le colline, circondati dai suoni e i colori della giungla, e aprire la finestra su una piscina a sbalzo o un’amaca sospesa tra gli alberi. Per un prezzo decisamente alto, ovviamente. Per chiarezza, le zone da tenere in considerazione per un soggiorno a Chiang Mai sono soprattutto queste:
Cosa vedere a Chiang Mai in tre giorni
1) Templi, templi e ancora templi Piove fortissimo a Chiang Mai al momento (non è insolito per metà Ottobre) quindi dopo essere atterrata ho deciso di passare il pomeriggio a passeggiare senza fretta (e senza meta) per il quartiere, vestita come un puffo nel k-way viola, per farmi un’idea dei negozi, ristoranti e monumenti della zona. Il mercato Warorot, che era in cima alla lista dei posti che avevo in mente di visitare, è purtroppo chiuso a causa degli allagamenti degli ultimi giorni. Ma mettetelo in lista quando sarete a Chiang Mai. A causa degli allagamenti, durante il primo giorno in città ho deciso di prendermela comoda e perdermi di proposito, camminando senza una meta precisa. Non è bello perdersi ogni tanto? Soprattutto in una città che è invasa da templi, mercati, caffè stilosi, specialità tipiche e negozi interessantissimi, dove si possono ancora trovare sete e cotoni di buona qualità. Avevo pensato di affittare un motorino per muovermi, ma a causa della pioggia forte e degli allagamenti ho cambiato idea e mi sono affidata ai piedi. Il primo tempio in cui mi sono imbattuta, proprio dietro l’angolo rispetto all’hotel, è stato il Wat Chedi Luang (ingresso: 50 THB) dove si trova anche il pilastro della città di Chiang Mai. Chedi Luang, conosciuto anche come il Tempio del Grande Stupa, è uno dei templi più importanti di Chiang Mai. La caratteristica più riconoscibile è il massiccio stupa (o Chedi = pagoda) che domina il cortile. E’ stato costruito nel corso di un secolo e una volta completato, nel 1475, aveva raggiunto l’impressionante altezza di 85 metri, che lo rendevano la struttura più alta di tutta la provincia di Chiang Mai. Un terremoto distrusse gran parte della pagoda nel 16esimo secolo, ma negli anni Novanta venne parzialmente restaurato . La statua di Buddha più venerata della Nazione, il Buddha di Smeraldo, era costudita all’interno del Wat Chedi Luang. Oggi, tuttavia, si trova all’interno del tempio Wat Phra Kaew a Bangkok. Il Sao Inthakin, Pilastro della città di Chiang Mai , è ancora ospitato all’interno di un piccolo santuario nel complesso del Wat Chedi Luang. I residenti credono che il pilastro protegga la loro città. L’ingresso non è però consentito alle donne; troverete una spiegazione del motivo sul cartello all’entrata del santuario. Sorpresa…. Anche il complesso del Wat Chedi Luang era parzialmente allagato durante le mia visita, e tutti camminavamo con l’acqua al ginocchio, ma è stata una visita poco affollata e molto interessante che non ho voluto interrompere. Il successivo tempio in cui sono entrata è il Wat Phra Singh o “Tempio del Buddha Leone”, costruito nel 14esimo secolo quando Chiang Mai era la Capitale del Regno Lanna. Il tempio è abitato da un gran numero di monaci ed era molto vivace anche sotto la pioggia scrosciante. La caratteristica più appariscente di questo tempio è la pagoda dorata più grande, una struttura circolare che poggia su una base quadrata. 4 statue di teste di elefanti emergono dai 4 lati dello stupa. Perfino nel cielo grigio plumbeo, la pagoda dorata è abbagliante come il sole, così tanto da accecare! I riflessi dorati nelle pozzanghere di pioggia e lo sfondo di nuvole blu e nere ha reso questo tempio uno spettacolo etereo. L’ingresso è gratuito. Prima di rientrare in hotel per un necessario cambio di scarpe, mi sono imbattuta nel cortile di un tempio deserto, lo Jedi Sriphuak Hong. Ho trascorso qualche minuto nel tempio in solitaria, aspettando il tramonto, poi sono rientrata all’ Elliebum. Per cenare ho scelto un ristorante vicino all’albergo dove ho ordinato una zuppa calda, perfetta dopo una giornata fresca e bagnata: il Khao Soy, spaghetti di riso in brodo di pollo, una specialità del Nord della Thailandia.
2) Doi Inthanon National Park
Per la seconda giornata a Chiang Mai ho prenotato un tour guidato per esplorare il Doi Inthanon National Park, che si trova a circa 60 km da Chiang Mai. Doi Inthanon è conosciuto per le impressionanti cascate, la vegetazione che comprende foresta tropicale e piante rare e per ospitare la montagna più elevata del Regno, che dà il nome al parco e raggiunge i 2,565 metri. Altitudini diverse assicurano una grande varietà di flora e fauna all’interno del parco: la zona più in basso ospita lo stesso tipo di vegetazione del resto del Nord della Thailandia, mentre la cima della montagna è coperta dalla nebbia e dalla foresta sempre verde: felci, liane, muschi e diverse specie di piante e funghi che non si trovano in nessun altro luogo della Thailandia. Se gli Elfi esistessero vivrebbero all’interno del magico mondo del Doi Inthanon. Il tour guidato (prenotato attraverso l’app di GetYourGuide) raggruppava 8 persone più la guida e l’autista, a bordo di un minivan molto pulito e ben tenuto. Una volta raggiunto l’ingresso del parco, ci siamo fermati a visitare la cascata Wachirathan, la seconda per dimensioni lungo la via per la cima del Doi Inthanon, e una delle più appariscenti. La cascata su più livelli raggiunge gli 80 metri e ci si bagna anche solo restando sul sentiero a fianco, a diversi metri di distanza. Quindi fate attenzione alle apparecchiature elettroniche e procuratevi una borsa impermeabile. Quando spunta il sole, anche solo per un istante, un bellissimo arcobaleno appare nella schiuma della cascata e risplende sul fiume. Si può pernottare all’interno del Doi Inthanon, campeggiando o affittando uno dei bungalow del parco nazionale, ma questi ultimi devono essere prenotati con largo anticipo (anche fino ad 1 anno) perché sono molto richiesti. Campeggiare sembra dunque la soluzione più facile. Ci siamo poi fermati alla cascata Sirithan, un’altra splendida cascata che porta il nome della Regina Madre, Sirikit. (Than significa Acqua nell’antica lingua Pali ). A causa delle abbondantissime piogge stagionali, abbiamo ammirato la cascata e il fiume nella loro massima potenza. Ci siamo poi recati sulla cima del Doi Inthanon dove abbiamo fatto trekking nella foresta per circa 45 minuti. Era freddo! O comunque molto più freddo di quello che mi aspettavo. 18 gradi sono la temperatura minima in cui mi sono ritrovata a vivere negli ultimi 4 anni, se si escludono 5 giorni di gelo a Copenhagen nell’ottobre 2021. Ma ne valeva la pena: la foresta di muschi e licheni dalle sfumature verdi-azzurre è di una bellezza indescrivibile, dovete immergervi in quell’ambiente di suoni e luci straordinarie per capire cosa intendo. Non lontano dalla cima della montagna sono state erette due pagode conosciute come Le Pagode Reali gemelle. Per alcuni dei miei compagni di viaggio la visita alle due pagode ha rappresentato il momento più bello dell’escursione, ma a mio parere la foresta incantata e il villaggio dei Karen meritano il primo posto. La prima pagoda, la più grande, fu costruita per onorare il sessantesimo compleanno del defunto Re, Rama IX, mentre la seconda, appena leggermente più piccola, è dedicata alla sua consorte ancora in vita, la Regina Sirikit. Più che le pagode (comunque eleganti e degne di una visita), ho apprezzato la vista spettacolare sulla valle sottostante, che è arrivata come un regalo inatteso: dopo una mattinata di nebbia e pioggia, il cielo si è improvvisamente aperto e il sole ha fatto capolino per qualche minuto, proprio mentre stavamo passeggiando nei Giardini della Regina che circondano le pagode, ed eccole là, la vallata di Chiang Mai e parte della città.
3) Le tribù delle Colline
A Doi Inthanon e dintorni ci sono diversi villaggi abitati dalle tribù delle colline, alcuni dei quali si possono visitare con un’escursione di uno o più giorni. Una volta entrati nel Parco Nazionale e superate le cascate di Wachirathan e Sirithan, abbiamo guidato fino a raggiungere un villaggio Karen di 800 abitanti. I Karen Bianchi sono uno dei tre gruppi che formano la tribù dei Karen di discendenza Tibetana ( le altre due sono i Karen Rossi e i Karen dal Collo Lungo). I Karen Bianchi sono fieri protettori della foresta e vivono una vita prevalentemente in simbiosi con la natura. Seppelliscono perfino i loro morti sotto gli alberi che circondano il villaggio in modo che possano rimanere un tutt’uno con la natura senza lasciare il villaggio in cui sono cresciuti. Maiali e maialini neri, mucche, cuccioli di cane e gatto, galli e anatroccoli ci circondavano durante la nostra camminata attraverso il villaggio. Abbiamo passato il tempo ad annusare i fiori profumatissimi, raccogliere e assaggiare frutta dagli alberi, visitare un laboratorio di tessitura a telaio, le risaie e una raffineria artigianale di caffè. Mentre bevevamo il caffè scuro e molto forte dei Karen, abbiamo imparato di più sul Progetto Reale dedicato al Doi Inthanon che fu iniziato dal precedente Re con lo scopo di avvicinare le tribù delle colline alle tecniche di agricoltura moderne e fornire loro nuovi metodi per migliorare la propria economia e i propri standard di vita. Il Progetto Reale si propone di offrire un’alternativa praticabile ai metodi distruttivi che molti contadini e allevatori usavano in passato per liberare terreno coltivabile (spesso bruciando la foresta) e si propone anche di offrire alternative economicamente vantaggiose alla produzione di oppio, che fino a pochi anni fa era la principale fonte di sostentamento per le genti delle colline. Oggi, il villaggio Karen che abbiamo visitato produce chicchi di caffè, riso e diverse varietà di frutta e verdura, inclusi deliziosi avocado e fragole. E’ un luogo incredibilmente sereno e tradizionale, e allo stesso tempo molto vivace oltre che bellissimo. Ci siamo sentiti accolti dai locali e non abbiamo mai avuto la sensazione di essere finiti in una trappola per turisti come invece sembra accadere, lo dicono diverse recensioni che ho letto in rete, al villaggio delle Donne Giraffa.
Lo sapevate?
1) C’è una spiaggia a Chiang Mai! E’ probabile che a qualche incrocio in città vedrete i cartelli con le indicazioni stradali per "Chiang Mai Beach", nonostante la città si trovi a centinaia di km dall’oceano. Da un paio di anni, infatti, esiste una Spiaggia sul Fiume a Chiang Mai, un posto dove, nonostante le acqua non proprio limpide, anzi assai melmose del fiume Ping, non certo adatte a fare il bagno, troverete sdraie, altalene, amache, una caffetteria e un parco giochi con la sabbia per i bambini. Non ho avuto modo di andarci di persona, anche a causa del maltempo, ma la spiaggia sul fiume sembra essere molto popolare e si trova a soli 20 minuti dalla Città Vecchia. 2) Al Wat Chedi Luang gli stranieri possono chiacchierare ogni giorno con i monaci residenti del tempio, ed è un’opportunità di apprendimento per tutti: i monaci possono ripassare o imparare l’Inglese mentre gli stranieri possono espandere la propria conoscenza sul Buddhismo e la vita monastica, o fare domande sulla cultura e gli stili di vita Thailandesi. 3) Starbucks potrebbe non essere in cima all vostra lista di caffè preferiti, tuttavia sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto che a Chiang Mai la catena di Seattle compra i propri chicchi di caffè nei villaggi dei Karen Bianchi al Doi Inthanon, pagando quello che gli abitanti del villaggio hanno detto essere un prezzo giusto, e questa mi pare una gran buona notizia. Per ora è tutto da Chiang Mai poiché domani sono in partenza per Chiang Rai, dove metterò piede per la prima volta. Tre giorni a Chiang Mai sono il minimo che dovreste metterei conto perché c’è davvero tanto da vedere e provare, senza considerare il gran numero di ristoranti e gallerie d’arte che da soli meriterebbero un mese. Tuttavia, un breve soggiorno è meglio di niente, e in ogni caso ho in programma di tornare in città in un altro periodo dell’anno. Se avete consigli o raccomandazioni prima del mio prossimo soggiorno in città, scrivetemeli!
0 Comments
Leave a Reply. |
MayaPosto accanto al finestrino, sempre. Italiana, abito a Krabi, in Thailandia. Amo i gatti e il caffè, leggere, volare e immergermi nel blu. Archives
August 2023
Categories
All
|